Nella cornice suggestiva della Montreal di Justin Trudeau si è tenuto, dal 15 al 17 settembre 2017, il summit internazionale Global Progress, il network che unisce i progressisti mondiali animato e promosso dai principali think-tank democratici e liberali su base transatlantica: Canada 2020, Volta, Center for American Progress e Policy Network.
Dopo l’apertura dei lavori del premier canadese Trudeau e il suo benvenuto agli ospiti accorsi da tutto il mondo, i delegati hanno potuto discutere e affrontare i temi e le sfide cruciali per i progressisti globali. Un dialogo aperto e libero tra policy-maker, imprenditori e innovatori, accademici ed esponenti del mondo dei media. Con l’ambizioso obiettivo di individuare ricette condivise e politiche comuni affrontando insieme le complesse problematiche di questo tempo. Perchè le risposte possono vincere la paura e la forza dell’odio. Perché occorre spingere al massimo sui lavori e le strategie del futuro.
Dalla terza via di Blair e Clinton (testimoniata dai keynote speech dei padri nobili Peter Mandelson e John Podesta) a una terza via 4.0 che veda protagonisti le leadership di Renzi, Trudeau, Macron e le nuove leve dei democratici americani. Molteplici i dibattiti e le sessioni di approfondimento su vari temi: la sfida tra populisti e progressisti, gli snodi cruciali dell’economia al bivio tra diseguaglianze sociali e impatto del digitale, il futuro del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale, la globalizzazione e l’impegno per un nuovo ‘New Deal’ globale, i cambiamenti climatici e molto altro.
Folta la delegazione italiana guidata da Maria Elena Boschi che, nel panel con David Miliband, ha raccontato della stagione di successi e della forza riformatrice del governo dei 1000 giorni di Matteo Renzi e dell’impegno di questi mesi a Palazzo Chigi di Paolo Gentiloni per continuare con saggezza e determinazione l’opera ben avviata. Diego Piacentini ha dialogato invece con i suoi omologhi del Nordamerica circa lo sforzo necessario per implementare un’agenda digitale in Italia e in Europa. E poi Sandro Gozi con Helle Thorning-Schmidt, già premier danese e ora a capo di Save The Children, ha affrontato il tema della difesa dell’ordine internazionale e della governance europea, con le sue contraddizioni sulle politiche migratorie e le opportunità di cambiamento. E poi interventi di personaggi del calibro di: Arianna Huffington, Reid Hoffman (fondatore di Linkedin), Ben Rattray (fondatore e Presidente di Change.org), Wael Ghonim (attivista per i diritti umani egiziano), Frans Timmermans, Neera Tanden (Presidente del Center for American Progress), Brendon Cox (marito della compianta Jo Cox e molti altri.
Cruciale il ruolo del think-tank italiano Volta guidato da Giuliano da Empoli, che promuoverà presto il nuovo summit di Global Progress, in collaborazione con i partner internazionali in Italia in vista dell’imminente sfida elettorale. Stay tuned.