Un paese senza figli è un paese senza futuro. La natalità è una responsabilità, ma prima ancora è la gioia di costruire imprese che ci sopravvivono, scenari che vanno oltre la nostra immaginazione, il mondo dopo di noi.
Perché gli italiani e le italiane non “fanno più famiglia”? Dove sono finite l’incoscienza, la voglia e il coraggio indispensabili per fondare e far crescere le prossime generazioni? Dove si incaglia la nostra voglia di futuro? Mancano i soldi, i servizi, e poi? Le idee, le alleanze, i sogni? Qual è il ruolo dei giovani, delle donne, ma anche degli adulti che governano il paese, nel far tornare il futuro, con forza, nella nostra immaginazione?
La generazione dei nati nel 2015 è la più ristretta di sempre in termini assoluti, ma ancor più in termini relativi. Lo squilibrio è tale che non solo i 65enni, ma anche i 75enni hanno un peso demografico maggiore rispetto ai nuovi nati. Produciamo ogni anno più pensionati che nuovi nati.
In questo e-book Alessandro Rosina e Riccarda Zezza escono dai sentieri battuti per rispondere ad alcuni di questi interrogativi. E propongono soluzioni innovative e sostenibili come ampliare il numero di scelte a disposizione, riconoscere alle donne la capacità di sapere cosa vogliono e perché. E includere del tutto, a pieno titolo, gli uomini, in questa narrazione. Perché se esiste la discriminazione, se questi temi restano comunque isolati e non sono mai forti abbastanza per sembrare davvero delle priorità, è perché riguardano ancora solo una parte della popolazione. Mentre devono appartenere a tutti.
La maggiore partecipazione dei padri alla cura familiare raddoppierebbe la massa critica di coloro che sono sensibili alla domanda di servizi alla famiglia, rendendolo un bisogno “universale” ed eliminando al contempo la percezione che le donne che non lavorano ne siano una possibile soluzione. Questo avrebbe l’effetto di aumentare la pressione verso l’attuazione di piani già esistenti e verso il lancio di nuove idee per sbloccare scelte positive di impegno verso il futuro e aiutare la società, le famiglie, le persone a vivere con successo la scelta di avere un figlio (in più).
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