TEMA | IMMIGRAZIONE
DATA DI USCITA | 2 MAGGIO 2016
Gli stranieri regolarmente residenti in Italia hanno superato i 5 milioni e rappresentano l’8,3 per cento della popolazione, una proporzione ancora più consistente se si pensa che appena 12 anni fa, nel 2003, erano poco più di un milione e mezzo, neppure un terzo di quelli che sono oggi. Troppo spesso si dimentica che i flussi di migranti verso l’Italia sono stati a lungo di scarsa consistenza e che solo in anni recenti hanno assunto dimensioni che hanno pochi riscontri in Europa. L’intensità dei flussi, perfino il loro caotico procedere in alcuni anni precedenti la grande crisi economica internazionale, ha però trovato la risposta giusta in una assai sottovalutata capacità di attrazione diffusa e differenziata sul territorio che l’Italia dei mille campanili, delle molteplici attività manifatturiere, dei commerci e dell’artigianato, dei tanti mestieri ha saputo esercitare su contingenti di immigrati dalle età molto giovanili evitandone concentrazioni, specialmente urbane, abnormi, chiuse e oppositive. Un fenomeno che per assestarsi e assurgere a modello non può però essere lasciato alla sola spontaneità del tessuto economico-produttivo e dell’humus socio-culturale.
L’autore:
Roberto Volpi, statistico, ha diretto uffici pubblici di statistica, prima di esercitare la libera professione. Ha scritto molti saggi, da “Storia della popolazione italiana dall’Unità a oggi” (1989) a “La fine della famiglia” (2006), fino all’ultimo “La sparizione dei bambini down. Un sottile sentimento eugenetico percorre l’Europa” (marzo 2016)