All’indomani del referendum che ha sancito la cosiddetta Brexit, il quotidiano francese Libération ha cercato di capire quali sono le reazioni in Italia. Ha, fra gli altri, chiesto il punto di vista anche di Volta.

Bisogna uscire dall’idea di un Europa che è stata costruita senza consenso popolare – ha spiegato Giuliano da Empoli, presidente di Volta – L’idea iniziale della comunità europea era quella di un Unione basata su questioni tecniche. Alla fine di questo processo di integrazione tecnica, i cittadini avrebbero dovuto ritrovarsi più uniti”. È un modello che ha mostrato i suoi limiti. “Non andremo molto lontano senza una dimensione politica e culturale per l’Europa”, ha aggiunto da Empoli.

Nessuno ha la bacchetta magica“. Giuliano da Empoli auspica che il nocciolo duro dei sei paesi fondatori provi a mettere in pratica una politica comune sull’immigrazione e completi il processo di integrazione economica. Una revisione dei trattati? “Si rischia di innescare un processo incontrollato. Però bisogna uscire da un’idea di Europa astratta, quella che compare solo sulle banconote. Bisognerebbe per esempio lanciare il servizio civile europeo, per i giovani fra i 18 e i 25 anni, aperto a tutti non solo agli studenti che possono fare l’Erasmus”.

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